DOLLAR SIGNS ‘HEARTS OF GOLD’
Review Overview
8
8DOLLAR SIGNS
‘Hearts Of Gold’-LP
(Pure Noise)
8/10
I Dollar Signs sono deraglianti come Pup e Jeff Rosenstock, usano i fiati e giocano con i generi come hanno spesso fatto gli Snuff e infarciscono i pezzi di cori e ritornelli memorabili (anche un titolo come ‘I’m Afraid I Make Yr Depression Worse’ non è male!). Nel parlare di sé dicono “molti ci vedono come un gruppo di alcolizzati” e subito dopo “talvolta ci etichettano come una band comica, ma uso la commedia come strumento per parlare di cose che mi interessano” ed ecco allora ‘Bad News’, accompagnata da un video di puro cabaret, imbattibile nel suo dare voce a un avventore problematico da pub e nel suo finale botta e risposta: “I got problems, ‘we all got em’. I got issues, ‘hey man, we love you’. I got fears, ‘well, we’ve all cried tears’”. In ‘Hearts Of Gold’ vince il punk rock ma ci trovate anche la ninna nanna di ‘Sticks & Stones’, il country di ‘I Love You’ e qualche synth strategico (‘Bonghammer’ o ‘Nihilist Gundam’, secondo miglior titolo del disco). Dopo un paio di autoproduzioni e una tappa su A-F Records (dove Devon Kay & The Solutions sono degli ideali compagni di viaggio), i Dollar Signs arrivano su Pure Noise e vanno dritti nella mia top 3 per la label di Berkeley.
(Marco Capelli)
Submit a Comment