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Salad Days Magazine | November 25, 2024

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BEASTIE BOYS ‘MUSIC’

BEASTIE BOYS ‘MUSIC’
Salad Days

Review Overview

4
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Rating

BEASTIE BOYS
‘Music’ CD
(Universal)
4/10


Per mia politica non recensisco i “Greatest Hits”. Faccio volentieri un’eccezione per i Beastie Boys, visto che alla domanda “qual è il gruppo che più ti rappresenta, Franz?”, risponderei, dopo qualche secondo di pensieri: “Beastie Boys”. ‘Licensed to Ill’ e’ stata la prima cassetta che mi sono comprato coi miei soldi, real time. Ero in Inghilterra per una vacanza studio, avevo quattordici anni: ne avevo fatto un motivo di vanto. I miei compari di vacanza, capelli lunghi, fumatori precoci… se la tiravano parlando di Vasco e ‘Albachiara’. Io, non potendo mettere sul tavolo gli assi Slayer e Anthrax (andavo pazzo per quella metà dei big 4), talmente estremi da risultare roba per nerd metallari, mi sono fatto convincere dall’ospitata di Kerry King in ‘No Sleep Till Brooklyn’ e da tutto l’hype che girava intorno alle malefatte dei tre newyorkesi. Da quell’estate è iniziata la rincorsa. Perché questo è essere fan dei Beastie Boys: essere sempre un passo indietro. Per intenderci, quel ‘Licensed To Ill’, l’album universalmente riconosciuto come il più “dritto” dei ragazzi, me lo sono fatto piacere quasi sotto tortura, dopo ore di ascolti ripetuti. Non era duro come gli Slayer, non era divertente come gli Anthrax. Non era una cartella come il trash. Ma non mi sono arreso. Ascolta… ri-ascolta… e inizi a cogliere la forza delle rime di ‘Hold It now, Hit It’… la potenza dei campioni di ‘Rhymin & Stealin’ e il divertissement di giochi come ‘Brass Monkey’. Tanto è il tempo che ci ho messo a capirli, a farli miei, che mi sono perso il ‘Together Forever’ tour a Milano, sicuramente una delle (poche) pecche della mia carriera concertistica. Pensi di essere arrivato, compri alla cieca ‘Paul’s Boutique’ e ti cade il mondo addosso. Un album inascoltabile, un singolo (‘Hey Ladies’) ancora di più. Due alternative, ancora: seguirli… o mollarli. Ascolti… ri-ascolti e scopri un mondo. Scopri il piacere della ricerca DEL beat, l’ossessione per IL campione. La goduria del “digging”. Finalmente ci sono. Forse ho capito! Ma esce ‘Check Your head’, e li vedo per la prima volta in concerto: mi cade il mondo addosso. Possibile che non facciano ‘Fight For Your Right’? Questi sono pazzi. Questi sono dei fottuti arroganti, altro che punk! Potrei andare avanti. Ogni album nuovo ha portato ad una nuova “War Inside My Head”. Ma non vi annoio, e passo alle conclusioni. I Beastie Boys mi hanno preso per i capelli, tolto dalla mia confort zone e mi hanno aiutato ad abbattere porte che pensavo fossero blindate (altro che Doors)! Mi piace pensare che Jessie, Shane e Bernie dei Napalm Death, quando hanno pensato al primo mitico ‘Leaders Not Followers’, avessero i poster dei Beastie Boys nella sala prove. Perché i Beastie Boys sono trasversali, come i Faith No More. I Beastie Boys sono il motivo per cui sono diventato un vorace collezionista di vinili. I Beastie Boys sono il motivo dei miei mille ascolti. I Beastie Boys sono il motivo per cui so distinguere un video bello da un video geniale (recuperate ‘Awesome; I Fuckin’ Shot That!’ per capire cosa intendo). I Beastie Boys sono il motivo per cui sono tornato a scrivere di musica. I Beastie Boys hanno un passato hardcore, come me. I Beastie Boys, in definitiva, sono all’apparenza dei cazzoni ma se scavi ne sanno più di tutti. Bene, purtroppo la perdita di Yauch sembra più grande di “abbiamo perso un terzo del gruppo”. Negli ultimi anni riconosco QUEI Beastie Boys, QUELLI che comandano, solo in ‘Book’. Dal film mi aspettavo i fuochi d’artificio (da Spike Jonze io voglio le bombe, le BOMBE!). Invece si tratta di un lineare e ben fatto two men show “per ritardatari”. Con il terribile dubbio, in nome del politically correct, di aver dimenticato per strada la liaison con gli Slayer, appunto. Da questa raccolta mi sarei aspettato che so, un bonus disc con un loro vecchio mixtape? Le demo con gli assoli di Kerry King? NIENTE di tutto questo. Solo cinque pezzi in più rispetto a ‘Solid Gold Hits’. Per la critica di regime, o per i ritardatari di cui sopra, cinque pezzi in più bastano per far passare il tutto per un capolavoro. Per me, per noi fan, cinque pezzi in più sono un po’ pochi: perfetti per i tempi che viviamo: tempi di “followers”.
(franz1972)

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