All Time Low ‘Wake Up, Sunshine’
Review Overview
7.5
7.5ALL TIME LOW
‘Wake Up, Sunshine’–LP
(Fueled By Ramen)
7.5/10
Gli All Time Low credo di essermeli visti circa una decina di anni fa all’Alcatraz di Milano e da allora sembra passata una vita. A quel tempo erano all’apice del successo grazie all’album ‘Nothing Personal’ e riascoltarlo ora a parecchi anni di distanza fa uno strano effetto, soprattutto perché il pop punk era uno dei generi che andava ancora per la maggiore. Nostalgia a parte, l’abbandono della Hopeless in favore della Fueled By Ramen aveva già dato i suoi frutti con ‘Last Young Renegade’ e il lavoro di Alex Gaskarth e soci, dimenticati i ciuffi sparati e le frange quasi a coprire gli occhi, si dimostra ripulito e studiato per risultare il miglior prodotto di sé. Il side project Simple Creatures con Mark Hoppus dei Blink-182 deve aver ispirato positivamente Gaskarth che con ‘Wake Up, Sunshine’ sfodera forse il miglior disco degli ATL dall’inizio della loro carriera. Annunciato come un ritorno e una summa dei quindici anni e più assieme, ‘WUS’ si avvale dell’intero contributo della band, qui nella miglior forma possibile: quindici brani (sembrano un’enormità, ma non spaventatevi!) che non svariano troppo dalle solite sfumature pop (i rimandi sono ai Green Day di qualche anno fa, The Used, Oasis e Polar Bear Club), con temi metaforici che spaziano dall’amore alla depressione, in un saliscendi di emozioni. C’è anche spazio per un paio di featuring, uno col rapper Blackbear e l’altro con il gruppo rock The Band Camino, che abbelliscono i brani ‘Monsters’ e ‘Favorite Place’, che fino a qualche tempo fa sarebbero potuti passare tranquillamente in radio ed essere delle hit. Difficile davvero trovare qualcosa che non vada in questo disco!
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi, @fabrizio1919)
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