Bologna Violenta ‘Bancarotta Morale’
Review Overview
8.5
8.5BOLOGNA VIOLENTA
‘Bancarotta Morale’-12”
(Overdrive Records/DischiBervisti/Truebypass)
8.5/10
Recensire un disco di Bologna Violenta non è mai semplice, perchè non è materiale facilmente assimilabile dopo un paio di ascolti. La complessità sonora e le intelaiature strumentali accoppiate al filo logico delle storie che descrivono sono un tratto caratteristico della produzione del progetto dietro al quale si celano Nicola Manzan e, da cinque anni a sta parte, Alessandro Vagnoni. Per chi segue Bologna Violenta dagli inizi sa che il progetto ama mettersi in gioco uscita dopo uscita, in una costante ricerca di un’evoluzione sonora che mantenga il sound “classico” dell’ormai duo, e questo nuovo lavoro intitolato ‘Bancarotta Morale’ non è da meno. Il concept che sta dietro questo nuovo lavoro, come si evince dal titolo, è il degrado
morale che permea queste cinque storie ambientate attorno al periodo del secondo conflitto mondiale, dove i protagonisti scivolano lentamente in un limbo surreale e grottesco. Musicalmente parlando la frenesia di scuola John Zorn e Fantomas viene
levigata da aperture più ariose, meno istintive – nonostante la durata dei pezzi – come se si cercasse di dare un tocco da colonna sonora nel senso classico del termine. Un esempio che mi salta in mente, non tanto a livello di genere ma come approccio, sono certe musiche di Bregovic applicate ai film di Kusturica, che riescono a ricreare il mood popolare/culturale e a volte grottesco delle storie raccontate. Non pago di questa innovazione compositiva il duo ci regala anche una propria e vera suite da 19 minuti in chiusura del disco, che a tutti gli effetti è LA novità del disco: scordatevi la violenza tipica
di Bologna Violenta, qui c’è un’atmosfera quasi chill out, eterea, con loop elettronici in un crescendo che grazie al tocco malsano delle tastiere ti da quel leggero senso di angoscia che ti tiene sull’attenti nell’eventualità che da un momento all’altro possa arrivare una sfuriata. Un lavoro ottimo per un progetto che continua a sorprendere uscita dopo uscita, e lo fa a testa alta, senza dare segni di cedimento o i cosiddetti incidenti di percorso, dando tranquillamente l’impressione che possa spingersi ancora più oltre in futuro. Ma è inutile fare previsioni, io vi invito caldamente ad ascoltare questo nuovo album e a leggere le assurde storie che sono state musicate.
(Michael Simeon)
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