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Salad Days Magazine | November 24, 2024

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Wretched Of The Earth ‘Collapse//Rebirth’

Wretched Of The Earth ‘Collapse//Rebirth’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

WRETCHED OF THE EARTH
‘Collapse//Rebirth’-LP
(D-Beat/Neocrust/Dark Hardcore/Shove)
7.5/10


Mi hanno colpito fin da subito i Wretched Of The Earth, band/collettivo, d-beat crust, anti colonialista e antirazzista che operano nella zona di Portland Oregon. Dalle note delle press sheet tengono subito a sottolineare l’influenza di band quali Tragedy, Amebix, ma anche God Speed You! Black Emperor e, addirittura, Iron Maiden, a questo punto la mia curiosità raggiunge livelli alti, soprattutto nel capire quali avvicendamenti e soluzioni i brani possano avere. Così mi concentro inizialmente sulle possibili influenze derivanti dai Tragedy e dai G.S.Y.B.E., ciò significherebbe combinare un concetto grezzo anarchico e nichilista su sponde dall’atmosfera dark e dall’ampio respiro, ed in effetti brani come ‘No Sanctuary’ e ‘Ku’e’ riescono sorprendentemente a raggiungere feroci e diretti risultati pur dilatando i tempi; più immediati e incalzanti i due brani ‘Fists Up’ e ‘Hechiceria’, in pieno stile hardcore crust, rabbioso senza mezzi termini. ‘Razma Mellat’ porta a galla un’altra caratteristica di ‘Collapse//Rebirth’ l’avvicendarsi delle voci una maschile e una femminile dal timbro con un comune denominatore: drammaticità e rabbia. A saltar in evidenza anche i testi, dove emergono tematiche quali la rivoluzione iraniana, l’aumento della diseguaglianza e la resistenza al fascismo. La parte heavy, dalle caratteristiche melodiche, invece, percorre in lungo e largo tutto l’album che così raggiunge un climax davvero azzeccato; e poi un brano maiuscolo ‘Climate Of Denial’ dove la ferocia immediata del classico brano galoppante in stile d-beat muta con l’aiuto di cori e riffage ultracore, in una singolare combat song dal sapore rivoluzionario, dall’animo libertario e gridata con il cuore in mano. Già uscito digitalmente durante il 2018 ‘Collapse//Rebirth’ il 20 giugno vedrà luce anche su vinile via Shove Records, prodotto dalla sempre più attenta crew Mani In Faccia.
(Giuseppe Picciotto)

0-5

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