The Spitfires ‘Year Zero’
Review Overview
6.5
6.5THE SPITFIRES
‘Year Zero’-LP
(Hatch)
6.5/10
La Watford punk ska dub non si fa mancare il proprio ruolo nella “scena” alternative con il nuovo, il terzo per l’esattezza (dopo ‘Response – 2015 e ‘A Thousand Times’ – 2016), full length degli Spitfires. ‘Year Zero’ è un ottimo compendio di sognante e disilluso immaginario skin, rude, street, oi! punk che evidentemente è ancora in voga in qualche isolata periferia inglese, ormai colonizzata da un quantitativo esorbitante di trap, grime, bass e affini; l’integrazione musicale tra il rock “bianco” e il soul “nero” dei loro padri in bretelle e anfibi si è miseramente trasformata in un diktat cui obbedire se si vuole stare al “centro del villaggio”. E allora ci pensano Billy Sullivan, Sam Long, George Moorhouse e Matt Johnson, a riportare i feticisti dello “skank” sui giusti binari con pezzi come l’opener ‘Remains The Same’ o la “rancidiana” ‘Sick Of Hanging Around’ dove l’inflessione dialettale britannica fa letteralmente a pezzi la California; e ancora il dub di ‘Move On’, il reggae di ‘Something Worth Fighting For’, il punkrock di ‘The New Age’ e ‘Frontline’, lo ska modernista di ‘Over And Over Again’ miscelano un album che non farà botti in classifica ma la felicità di tutti quelli che l’Inghilterra la vedono solo in crombie, sta press, donkey jacket, e loafers. Up the rude!
(Rigablood)
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