Emma Ruth Rundle ‘On Dark Horses’
Review Overview
6.5
6.5EMMA RUTH RUNDLE
‘On Dark Horses’-CD
(Sargent House)
6.5/10
La Sargent House conferma il sodalizio con la cantautrice americana. Dopo il suo precedente ‘Marked For Death’, uscito nel 2016, Emma Ruth Rundle, con il nuovo album ‘On Dark Horses’, segna un punto fermo nella sua carriera. Un punto che marca la sua compatezza sonora ed espressiva. ‘Fever Dreams’, l’opener del disco, richiama per l’appunto atmosfere oniriche, dai toni più dolci e meno cavernosi, rispetto al precedente lavoro. Andando avanti con l’album si svelano mano a mano sfumature sempre meno gotiche e decisamente più sognanti. Le tracce si susseguono in una sorta di lento melodramma, senza diventare mai stucchevole. ‘Control’, così come la traccia omonima dell’album ed in particolare modo ‘Races’, sono canzoni intimiste, non più così oscure come la Ruth Rundle si era presentata agli inizi della sua carriera, ma trasognate, attonite, immerse in un’aura rarefatta. La realtà estatica della cantautrice è angosciata ma non angosciante. Racconti bui ma che trovano spazio sotto il sole e ‘The Light Song’ ne è l’espressione: il pezzo comincia con chitarre distorte in atmosfere quasi lugubri che si trasformano in cavalcate verso suoni più aperti, armonici, quasi solenni, così da allontanarsi dalle ombre. Il pezzo di chiusura ‘You Don’t Have To Cry’ è una sorta di nenia, dove la voce della cantautrice è protagonista mentre la musica fa da sfondo. ‘On Dark Horses’ non presenta certo pezzi indimenticabili ma arriva dritto al cuore in modo sincero e non è questo l’obiettivo del songwriting?
(Valentina Vagnoni)
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