Inner Hate ‘Reborn Through Hate’
Review Overview
8
8INNER HATE
‘Reborn Through Hate’-EP
(Self-Produced)
8/10
Ep 4 songs per i death thrashers siciliani Inner Hate, fiore all’occhiello di una scena ben piantata e in continuo fermento, che scelgono l’ultimo scorcio dell’anno, appena passato, per far uscire il loro secondo lavoro ‘Reborn Through Hate’ che disseziona e smembra, con puntiglio chiurgico, il mondo death metal old school, senza tralasciare soluzioni legate ad un imprinting avant progressive. In apertura ‘Sentenced To Damnation’ ed è come imboccare la strada per l’inferno, senza aver la minima possibilità di ritornare sui propri passi. Riff che si coagulano e si slabbrano in una continua evoluzione facendo, del brano, un labirinto fitto di passaggi azzeccati. Uno dei riff più malvagi, ascoltati di recente, introduce ‘Unoholy Cross Of Death’, puro dolore uditivo: quì la fanno da padrone una metrica e una precisione superba. Anthem song dell’ep, secondo me, è ‘Time To Kill’ sorta di temibile torchio, dove viene spremuto tutto l’odio e il declamare ferino di Daniel Ferrara assecondato da un deragliare di chitarre e basso e da uno spettacolare drumming, in perenne cambio di tempo con (mie personali) visoni Whiplash/Exodus. Una scheggia. Chiude ‘Reborn Through Hate’, ideale colonna sonora cinematica che è come essere messi di fronte a un crudele mondo movie o una scudisciata nella periferia squilibrata di ‘Gummo’. Camminare sui fuochi ardenti!
(Giuseppe Picciotto)
(Ph. Giuseppe Picciotto)
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