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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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Punk Rock Raduno intervista agli organizzatori

Punk Rock Raduno intervista agli organizzatori
Salad Days

Manca circa un mese alla seconda edizione del Punk Rock Raduno, 4 giorni di concerti, mostre e iniziative a Bergamo, divise tra il centro città e l’Edoné, una bella cornice open air,

dove sono garantiti anche 6/7 gradi in meno rispetto a qualsiasi afa estiva! Franz Barcella e Andrea dei Manges suonano, organizzano e promuovono da una vita, non è strano che questa fantastica idea sia venuta a loro.

https://www.facebook.com/punkrockraduno/
https://www.facebook.com/events/326114477759219/

SD: Siamo solo alla seconda edizione del Punk Rock Raduno e quindi mi sento ancora autorizzato a chiedervi: come vi è venuta l’idea?

[Franz] Chiacchiere tra amici. È partito tutto da me e Andrea. Io rappresento Otis Tours che è l’agenzia del suo gruppo, i Manges, cui ho fatto anche uscire qualche disco nel corso degli anni. Oltre che essere tutti grandi amici, io e Andrea avevamo iniziato anche a collaborare più intensamente per via della sua distribuzione e online store, Striped Music, che praticamente si prende cura di tutto ciò che faccio uscire. Guardando alla programmazione estiva di Edoné, il locale bergamasco che ospita l’evento, abbiamo iniziato a pensarci e quando è venuto a mancare il festival Monster Zero (dell’omonima etichetta austriaca) abbiamo proseguito con l’idea di fare un meeting che raccogliesse etichette, promoter e appassionati a noi vicini. Volevamo una specie di festa di fine anno, come lo è il Festival Beat per il mondo garage, dove ci si potesse divertire al di là dei gruppi che suonano, creare collaborazioni e fare pace se si era scazzato durante l’anno! Ci tenevamo che l’;evento fosse inclusivo ed “istruttivo” approfittando del fatto che le serate Edoné sono gratuite, sembrava una buona occasione per fare appassionare qualcuno. Come dice Fat Mike “il punk rock è la musica più figa di tutte”, è comprovato, ma talvolta manca di esposizione, spesso la gente ha dei preconcetti verso il punk rock dovuti alla moda o altro, ma se la si espone nel modo corretto, anche al do it yourself, molti posso ancora venirne attratti. Al di là del programma che pubblicheremo a margine, cosa sta per succedere al PRR 2017?

[Andrea] Quest’anno abbiamo cercato di espandere il programma, non solo facendo più live, ma cercando di creare più spazi in centro Bergamo, dove il pubblico del festival possa cogliere l’occasione per visitare la città e trovare piccole cose da fare o vedere fuori dall’Edoné. Ci saranno mostre ed eventi a tema punk a Bergamo, alcuni iniziaranno già da metà giugno. Poi viene il festival vero e proprio.

[Franz] Si parte già di mercoledì 12 luglio allo spazio Goisis con l’acustico di Dr. Frank e la presentazione di King Dork Approximately, il suo nuovo libro. Sarà una specie di “welcome party”. Giovedì 13 Luglio è la volta dei New Bomb Turks e l’inizio ufficiale del PRR, il venerdì è la giornata più particolare con le varie iniziative in centro città – dove abbiamo scelto quattro realtà affini dal punto di vista etico che ospitassero i loro eventi – e i concerti la sera, sabato tutto gratuito all’Edoné. La domenica, visto che lo scorso anno ci siamo arrivati come degli zombie, abbiamo optato per una giornata rilassante, pranzo tutti assieme, Punk Rock Yoga, l’Hangover Cup di calcio per finire con il mega schermo e la proiezione all’aperto del film ‘Gimme Danger’ in collaborazione con Lab80. Inizialmente pensavamo di fare meno giorni per questa edizione, ma ovviamente poi siamo finiti a farne di più e pure più intensi….

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SD: Come è stato recepito il concerto a pagamento dei New Bomb Turks, che è una novità per il festival e quasi anche per l’Edoné?

[Franz] Ne abbiamo discusso molto. Il primo anno è stato fantastico, è andato tutto bene, ma vorremmo crescere. I concerti gratuiti sono perfetti perché permettono di rendere fruibile la musica, ma ti obbligano a lavorare con budget piuttosto bassi. L’edizione 2016 è stata resa possibile dagli sponsor – dalle etichette all’Ostello di Bergamo – e dai gruppi stessi che sono arrivati per il semplice rimborso spese. Sono arrivati i Chixdiggit! dal Canada perché erano coinvolti in un regalo di matrimonio, gli abbiamo organizzato una settimana di tour e abbiamo fatto quadrare i conti. Anche quest’anno dobbiamo ringraziare la maggior parte dei gruppi che arrivano per il minimo indispensabile e anche le band più piccole che spesso vengono a loro spese, l’evento può funzionare in quel modo grazie alla grande collaborazione che abbiamo trovato. Ci teniamo che il festival rimanga gratuito o comunque molto accessibile e molti sono tuttora sorpresi del fatto che lo sia. Vorremmo allargare anche i confini musicali, in questo senso il PRR nasce attorno al cosiddetto Ramones-core, ma già quest’anno la collaborazione con Mazza (No Reason Records & Booking),
Corner Soul e altri va in questo senso. Non vuole essere un festival strettamente di genere, vorrebbe essere un festival di punk rock do it yourself allargato a suoni vicini. In cui tutti si sentano un po’ a casa.

SD: Avete mai pensato a un kickstarter per il PRR?

[Franz] Da una parte è una cosa figa, io stesso ho contribuito ad un paio di progetti, ad esempio a quello dello stesso Andrea per la realizzazione di due singoli dei Veterans. Dipende ovviamente da come lo si fà, ma sfruttato bene e con la giusta consapevolezza è uno strumento interessante. Dall’altra parte però in me resta sempre viva quest’etica per cui le cose devi fartele da te. Se mai avessimo la possibilità di portare al PRR i Jawbreaker o gli Screeching Weasel, potrebbe essere divertente lanciare un crowdfunding, ma non sarebbe mai la condizione vincolante per farlo accadere. Il bello del PRR è proprio che non sta alle generiche regole o vincoli di un’organizzazione da festival e se qualcuno vuole contribuire può donare anche ora tramite il sito, può comprare la compilation online, il vinile o il merchandise.

SD: C’è una ragione per cui si chiama raduno e non festival?

[Franz] Manuel Cossu, batterista dei Manges, ha suggerito il termine “raduno”, all’inizio suonava strano ma descrive bene l’evento e suona esotico agli stranieri! Descrive meglio l’idea della collaborazione che ne sta alla base. Ti faccio un esempio, c’è una disegnatrice di Bergamo che a titolo personale ha fatto dei segnalibri dedicati ai Ramones per chiunque abbia prenotato l’ostello e queste cose arricchiscono il raduno. Lo scorso anno è nata spontaneamente una fanzine del PRR che viene replicata anche quest’anno ancor più approfondita ed io stesso non so nulla di questa cosa. Queste cose esulano dal business. Fanno sentire tutti partecipi, distruggono le barriere tra organizzazione, band e pubblico.

[Andrea] L’età media dei punkrockers si è alzata tanto. Molti appassionati hanno figli, impegni, e non riescono ad andare spesso ai concerti delle rispettive città. Quindi per unire chi ancora si sbatte e farlo incontrare con chi è più comodo e prendere 3/4 giorni per stare a Bergamo e vedere tutti insieme un sacco di bei gruppi, si fa il raduno. Sperando di riaccendere la passione di tanti e risvegliare anche le scene locali, per far andare meglio le cose a chi si fa il mazzo durante tutto l’anno. Bergamo è una città che in questi anni sta offrendo tantissimo, farlo qui è stata una scelta naturale.

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SD: A poco più di un mese, quanto spazio prende il PRR della vostra giornata?

[Andrea] Da quando abbiamo deciso di fare la prima edizione, ovvero a primavera dell’anno scorso, non abbiamo più smesso di lavorarci! Per fare un bel lavoro bisogna dedicarci tutto l’anno e la speranza è che ogni edizione faccia da trampolino di lancio per l’anno successivo. Al momento è una mole di lavoro enorme… ma già quest’anno stiamo lavorando più veloci dell’anno scorso ed ogni cosa che impariamo la potremo replicare l’anno successivo con molti meno sforzi.

[Franz] Tanto. Tantissimo. È un incubo se guardi alle ore che ci devi dedicare, anche perché non ci tiriamo mai indierto davanti a niente. Giusto per farti un esempio: a fine festival, l’anno scorso, alla fine di tutto io ed Andrea ci siamo ritrovati su un tavolo di Edoné alle due di notte, per tirare un pò le somme. Abbiamo preso una penna ed un foglio di carta, e ci siam detti “ok, cosa facciamo l’anno prossimo? Partiamo subito!”. Non è qualcosa che dobbiamo fare, è che siamo proprio contenti di lavorarci. È allo stesso tempo fatica, piacere, ma anche tanta soddisfazione ed orgoglio.

SD: Qual è la cosa che vi terrà sulle spine fino all’ultimo?

[Franz] L’alloggio dei gruppi, le tempistiche ed il meteo!

[Andrea] Franz Barcella!

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SD: In ambito festival, avete dei riferimenti personali cui paragonate il PRR?

[Franz] In Europa manca un festival di riferimento sul genere e ci piacerebbe esserlo. Il problema è che un evento simile puoi farlo da appassionato o per business e in quest’ultimo caso subentrano agenzie, numeri, biglietti, che è anche giusto, ma vorremmo mantenerlo a un livello in cui tutto ci piace. In Europa sono un grande fan del Festival Beat, che si concentra sul creare un piccolo mondo tutto legato all’evento e Bergamo sotto questo punto di vista si presta bene. È una citta in espansione, ha una bolla di concerti e attività incredibile, la Portland italiana come dice qualcuno, c’è l’aeroporto che è fondamentale, non sono tantissime le strutture recettive ma sono ben disposte verso di noi. Una cosa che tengo a dire è che le risorse di Edoné, tra la qualità del cibo, le postazioni
del bere, l’entusiasmo dei collaboratori, sono superiori a molti festival che vedo in giro.

[Andrea] Non credo abbia senso imitare gli altri eventi punk rock che ci sono in Europa. Il Punk Rock Raduno ha una identità propria. Sì, il Festival Beat di Salsomaggiore può essere una bella fonte di ispirazione, sarebbe fantastico raggiungere un simile status con il raduno.

SD: Franz, Bergamo Sottosuolo, con cui organizzi altri concerti, ha avuto uno spinoff veneto. Nessuno vuole il PRR in franchise?

[Franz] Son sicuro che qualcuno potrebbe volerlo, anche se non abbiamo ancora avuto richieste! Forse perché, per usare un termine calcistico, siamo i classici giocatori “bandiera”, quelli che ormai non esistono più. Non pensiamo al miglior offerente, perché nulla di quello che facciamo è in vendita.

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SD: L’idea del Punk Rock Holiday, di far suonare gruppi “nuovi” che abbiano partecipato all’edizione precedente come pubblico, la condividete?

[Franz] Non so se mi spingerei al punto di renderla una regola ma la condivido dal punto di vista etico, con BG Sottosuolo facciamo una cosa simile per i gruppi locali, chiedendo che chi vuole suonare ci porti il materiale durante una qualsiasi precedente serata. L’idea di essere sfruttati non ci piace.

SD: C’è qualcosa che vi rende particolarmente fieri del PRR 2017?

[Andrea] Sono colpito dai tanti che si offrono di aiutarci, dalle bands che non vedono l’ora di esibirsi, dagli amici che ci supportano continuamente e in generale la nostra scena che ha capito quale fosse lo spirito della nostra iniziativa e la sta facendo propria. Sono contento che si sia capito che non stiamo vendendo un format a nessuno, stiamo creando una piattaforma per dare spazio ad una nicchia musicale che per varie ragioni non si era ancora tolta la soddisfazione di avere un pò più di attenzione addosso.

[Franz] I concerti in centro città, le esposizioni, ed in generale la scaletta dei gruppi. C’è anche la storia di Dr. Frank dei Mr. T Experience che è abbastanza divertente, lui ha suonato nel medesimo posto in cui si trova l’Edoné, quando era semplicemente un parco che ospitava la festa di Mellow Mood. Nel 2006 era stato chiamato a suonare a sorpresa a un matrimonio a Monza e lo avevamo inserito senza fare promozione anche nella festa qui a Bergamo ed è rimasto un concerto mitico costruito sul passaparola. È tornato poi a suonare nella saletta dell’Edoné e quest’anno torna con i Mr. T Experience e farà un set specifico per il PRR. Prendono il posto dei Queers che hanno cancellato l’intero tour, sai che i miei grandi desideri nella vita erano Queers a Bergamo e Atalanta in Europa…

SD: Quando riuscirai a coniugare punk rock e Atalanta?

[Franz] Ah ah, in un certo senso, sono già due realtà vicine. Anche Manuel dei Manges è tifoso dell’Atalanta, i Manges han suonato alla festa della Dea diversi anni fa, ma soprattutto il mondo ultras non è poi così distante dal punk rock: ci sono le fanzine, l’;autoproduzione, l’organizzazione di feste… Sono due mondi che uniscono, creano aggregazione, riempiono vuoti. Se invece parli della società Atalanta, non credo sia una cosa vicina a noi, o che ci avremo mai a che fare…

SD: Qual è il sogno proibito del Punk Rock Raduno di Bergamo?

[Franz] Il mio sogno sono i Rancid. Sarebbe il cerchio che si chiude, soprattutto per Bergamo. È ovviamente impossibile, ma di sogni ne abbiamo realizzati tanti!

[Andrea] Io più realisticamente vorrei che l’amico CJ Ramone tornasse a Bergamo per una delle prossime edizioni del Raduno.

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(Txt Marco Capelli x Salad Days Mag / Pics Stefano Bevilacqua – All Rights Reserved)

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