Slayer @ Alcatraz, Milano – recap
Non contenti di aver visto Araya e soci esattamente sette giorni prima nel gigante contesto del Primavera Festival di Barcellona, ritorniamo a vedere gli Slayer all’immancabile appuntamento italiano.
Lasciando indietro le solite polemiche da social sul fatto che non vadano più visti in questa formazione (d’altronde cosa facciamo, uno lo riesumiamo e l’altro lo portiamo indietro a calci in culo?), lo schieramento è ormai solido e rodato. Si divertono visibilmente, sicuramente presi meglio che nella data di Barcellona, con dei suoni fatti come si deve e uno show che, seppur tralasci tutto il fardello di croci rovesciate in movimento ed ambientazione varia che si erano portati appresso l’ultima volta nella stessa location, rimane diretto e senza fronzoli e lascia spazio ad una scaletta che va a rastrellare per la maggior parte dalla prima decade della loro storia, con grande maggioranza da ‘Seasons In The Abyss’, qualche chicca tipo ‘Chemical Warfare’ ed ovviamente portandosi dietro qualcosa del recente ‘Repentless’ come la ormai classica apertura con ‘Delusions Of Saviour’ messa in base per accompagnare l’entrata della band con l’omonima dell’ultimo disco. Di sicuro meno gente rispetto all’ultima volta che si son presentati all’Alcatraz di Milano, ma la cosa più bella è stata sicuramente il ricambio generazionale che si sta facendo notare, con intere famiglie con figli al seguito che tendono ad abbassare l’etа media, altrimenti irrimediabilmente alta, dei presenti.
(Txt Marco Mantegazza – Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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