american ‘Violate And Control’
Review Overview
6.5
6.5AMERICAN
‘Violate And Control’-CD
(Sentient Ruin)
6.5/10
Già da ‘Coping With Loss’, l’attitudine degli american era chiara: la sublimazione della distruzione. ‘Violate And Control’ diventa l’esatta evoluzione di ciò che era stato iniziato nell’album precedente. Da uno sludge-black metal quasi canonico, la band della Virginia trova posto nella dimensione industrial-harsh noise, facendo del rumore il tassello mancante di espressione della violenza al suo stato primordiale. Già dal primo brano ‘Visions Of Great Faith’, sembra di sentire i primi Godflesh. Loop metallici e chitarre distorte, sono il presagio di Apocalisse degli american. Senza abbandonare l’anima black, parte del loro dna, si percepisce come stia nascendo un suono diverso dal passato. Brani come ‘Necklacing’ o ‘Submission Psalm’ sono muri di suono fatti di puro harsh-noise, accompagnato dai colpi sordi delle percussioni. Per quanto alcuni brani tornino ad essere un’incarnazione del timbro black metal, il sound di ‘Violate And Control’ è espressamente una sperimentazione del rumore. ‘Forever A Wicked Form’, ad esempio, è un tappeto noise dal primo all’ ultimo secondo. In qualche modo gli american sembrano essersi catapultati nella scena industrial degli anni ottanta, sintetizzandola in una forma più moderna, scrivendo un nuovo poema dell’odio, dove la distorsione diventa protagonista assoluta del loro sound. Il brano di chiusura ‘Paradise Again’ è l’emblema di un cambiamento. Ciò che fanno gli american è reinventarsi in una realtà allucinata e distopica. Ciò che fanno non è solo cambiare suono, ma anche attitudine.
(Valentina Vagnoni)
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