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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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One Comment

Petrification ‘Summon Horrendous Destruction’

Petrification ‘Summon Horrendous Destruction’
Salad Days

Review Overview

7
7
7

Rating

PETRIFICATION
‘Summon Horrendous Destruction’-CD
(Sentient Ruin Laboratories)
7/10


Odore putrido e chitarre deviate. Il sound dei Petrification gioca con la vena infetta della vecchia scuola death metal. L’EP ‘Summon Horrendous Destruction’ sembra provenire direttamente dagli anni ottanta. I Petrification sono di Portland, esattamente dove negli USA, durante i gloriosi anni ottanta, si sviluppava questo sotto genere dell’heavy metal, ossia l’America del Nord. Il quintetto americano è senza dubbio figlio dei Death o dei Possessed, così come chiunque decida di avvicinarsi alla lastra di morte sonora fatta di estetica putrefatta e brandelli di corpi. Ma più nello specifico i riff da catacomba e i ritmi a metà tra sludge ed heavy metal, ricordano gli Autopsy di Severed Survival. Nonostante il dna americano, le atmosfere della band di Portland richiamano gruppi come Nihilist, una delle band seminali per il death metal svedese, fondata dal batterista Nicke Andersson, batterista poi degli Entombed e cantante degli Hellacopters. Dalla prima nota i riff accelerati e raccapriccianti vengono accompagnati da ritmi che sembrano pugni nello stomaco. Aggressivo nelle pose e nei testi, ed ossessivo fino alla nausea. Durante l’ascolto dei quattro brani di ‘Summon Horrendous Destruction’ si rimane intrappolati in un manicomio di morte fatto di suoni e voci raccapriccianti. Un’unione perfetta tra la vecchia scuola americana e il death metal scandinavo che conferisce ai Petrification un’atmosfera gotica, fatta di non-materia, allontanandosi quanto basta da quelli che sono i dogmi americani, intrisi di elementi terreni in decomposizione.
(Valentina Vagnoni)

Comments

  1. Gabo

    “Raccapriccianti” viene scritto un po’ troppe volte.
    Però è tutta un’erezione. Milky baby.

    Gabo

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