Deftones ‘Gore’
Review Overview
8.5
8.5DEFTONES
‘Gore’-CD
(Warner)
8.5/10
Arriva finalmente alle nostre orecchie il rimandatissimo ‘Gore’, nuovo album della band di Sacramento e primo pubblicato dopo la morte dello storico bassista Chi: non sappiamo se ‘Eros’, l’album appunto composto prima del tragico incidente occorso a Chi e mai completato, verrà mai alla luce ma possiamo ben affermare che non ne sentiamo la mancanza vista l’alta qualità che da sempre contraddistingue le uscite di casa Deftones. ‘Gore’ chiude un ideale trittico di album che vede una rinnovata “positività” e coesione all’interno di un gruppo, che ha sempre più allontanato le origini “nu” per abbracciare un alternative metal composto dalle più disparate influenze (dallo shoegaze alla new wave). La forza di ‘Gore’ è quella di non “arrivare” subito, non è un disco immediato e che colpisce al primo ascolto ma ha bisogno di più passaggi per venire apprezzato e svelare tutta la sua bellezza, e così pezzi non appariscenti come ‘Pittura Infamante’ (e chissà da dove deriva il titolo!) o ‘Phantom Bride’, con l’ingombrante presenza di Jerry Cantrell degli Alice In Chains, si svelano piano piano per poi convincere al 100%. L’opener e singolo ‘Prayers/Triangles’ ben descrive la classica alternanza violenza-melodia che contraddistingue da sempre i Deftones, portando quasi alla perfezione la dicotomia che li ha resi famosi. ‘Gore’ sembra un album confezionato su misura per/da Chino Moreno, dove ogni elemento è funzionale alla voce del singer, sempre istrionico nell’incarnare la “doppia” vita dei Deftones, band heavy che spesso e volentieri gioca (vincendo) con gli aspetti più pop(ular) della musica del nuovo millennio.
(Davide Perletti)
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