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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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Coffins ‘Perpetual Penance’

Coffins ‘Perpetual Penance’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

COFFINS
‘Perpetual Penance’-2xLP/CD
(Hammerheart)
8/10


Hammerheart Records continua, con tanta passione e dedizione, a sfornare prodotti di ottima fattura, sia visiva che uditiva. Questa volta tocca ai Coffins, i campioni del death/sludge/doom giapponese, formazione di culto in tutto l’ambiente estremo. I nostri in questo caso vengono immortalati in un doppio lp che contiene brani da split (con gruppi del calibro di Noothgrush, Stormcrown, Warhammer e altri) e demo. Inutile dire che la furia devastante che il combo con gli occhi a mandorla sa proporre vi travolgerà come un pentolone di olio bollente, facendovi letteralmente friggere le carni in atroci tormenti e lamenti. Sì, perchè quello che i Coffins riescono a partorire è una mostruosità abominevole, fatta di riff ultra lenti ma anche di improvvise accelerazioni, psicotici e malati, di una pesantezza inaudita. Il loro incedere marziale vi farà sprofondare in un universo di tenebra opprimente, dove ogni tipo di luce o speranza è bandita o proibita, dove vige solo la dannazione eterna e perpetua. Sarete avvolti dal malessere e dal disagio, che poi è ciò che quotidianamente sperimentiamo sulla nostra pelle. La voce è gutturale, maledetta, un ghigno beffardo sulle vostre disgrazie. Un growling è profondo, infetto, oltre ogni umano limite. La batteria è un monolite di pietra, che lentamente (ma inesorabilmente) scandisce il tempo che ci separa dall’ineluttabile fine di tutto, senza possibilità di scampo. E’ suonata in maniera cinica, spietata, non vi è alcun calore umano, solo freddo che vi taglierà in due. Il basso è lugubre, un martello che cala giù mosso da una mano cieca e indifferente a tutto. Un po’ come l’umanità, che si muove ottusa verso un qualcosa di irraggiungibile, creando attorno a se un vuoto assordante. I Coffins descrivono appieno la discesa verso gli inferi, in cui espieremo i nostri peccati nella dannazione eterna.
(Marco Pasini)

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