Niburu ‘Padmalotus’
Review Overview
8
8NIBIRU
‘Padmalotus’-LP
(Argonauta)
8/10
Impossibile non rimanere colpiti dal nuovo disco degli italianissimi Niburu, un album “magico” nell’accezione più ampia del termine che confonde e stordisce l’ascoltatore dal primo all’ultimo minuto. Nulla è lasciato al caso: la scelta dei suoni (fangosi ma allo stesso tempo definiti), dei samples, delle strutture circolari dei brani dimostra una meticolosità nell’arrangiamento di questi brani che rende bene la cifra di un concept tanto ammaliante quanto disturbante. ‘Padmalotus’ è un concentrato di emozioni ancestrali che gioca con i sensi, una sorta di “musica rituale” che ammalia e anestetizza nei passaggi rutilanti e d’atmosfera per poi colpire in pieno volto nella parti più violenti e dirette. Inutile parlare di generi (heavy psych, post-core,black, drone?) perché la forza del combo italiano è stata quella di comporre un disco che trascende le sonorità adottate, ma di presentarsi con un’opera che va “assunta” nella sua interezza come un unico movimento. I Nibiru si prendono il rischio di usare l’enochiano (controverso linguaggio degli angeli codificato/inventato/percepito dal controverso John Dee) per le parti vocali, e mai scelta poteva risultare più azzeccata visto che il tutto aggiunge se possibile una ulteriore aura di mistero e spiritualità alle composizioni. Stona forse solo la coda elettronica di ‘Khem’, ma in generale ‘Padmalotus’ è un disco altamente consigliato e che non può che risvegliare qualcosa, positiva o negativa, nell’ascoltatore anche più distratto. Probabilmente ad oggi ci troviamo di fronte alla migliore uscita di casa Argonata Records, label che a parte qualche raro passo falso è ormai punto di riferimento per queste tipo di sonorità.
(Davide Perletti)
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