Disasterhate ‘Mirroring The Abyss’
Review Overview
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4DISASTERHATE
‘Mirroring The Abyss’-CD
(Club Inferno)
4/10
La Sicilia ci ha già regalato in passato autentiche leggende del thrash metal più feroce e oltranzista come i mitici Schizo, un gruppo che ha influenzato orde di metallari in giro per il mondo. Nel 2014 la medesima isola ci regala il debutto di questi Disasterhate, che invece di leggendario non hanno proprio nulla. Formati da 3 ragazze (la bio lo sottolinea a chiare lettere) e da un maschietto alla batteria, i nostri ci scaricano addosso 9 pezzi di metal groove moderno, che pesca a piene mani da gruppi come Nevermore, gli ultimi Forbidden, Lacuna Coil (per le parti melodiche ed epiche) e gli Holy Moses (per la voce della cantante). Su tutto aleggia l’ombra degli Arch Enemy. Il risultato è assai scarsino. Se da un lato i nostri dimostrano di saper suonare, dall’altro lato il tutto risulta artificioso, finto arrabbiato e sin troppo derivativo. I riff di chitarra sanno di già sentito, la batteria non presenta picchi di esecuzione e risulta finta e troppo costruita nei suoni, la voce è sì grintosa ma troppo forzosa e fasulla. Il basso invece non è pervenuto. Il problema di questo tipo di metal è che è già stato detto e fatto tutto. Non basta alternare parti veloci e thrash a stacchi da opera lirica con gorgeggi vari. La noia prende il sopravvento al terzo pezzo, anche perchè i brani sono tutti strutturati in maniera identica l’uno rispetto all’altro. Il nocciolo della questione, comunque, risulta il solito: tutto troppo finto e freddo, non c’è calore, non c’è cuore. La batteria per esempio potrebbe essere tranquillamente una drum machine se non sapessi che dietro di essa c’è un essere umano. La rinascita dell’heavy metal tricolore non passa assolutamente da qui.
(Marco Pasini)
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