Wolfmother ‘New Crown’
Review Overview
5.5
5.5WOLFMOTHER
‘New Crown’-CD
(Self-released)
5.5/10
Ci sarebbe da snocciolare tutto il pippone sulla musica libera, sul mondo del DIY, sull’indipendenza degli artisti dalle case discografiche. Ci sarebbe da fomentare la diatriba sulla rete che ha ammazzato il ciddì. Ci sarebbero spunti per qualche decina di copertine de Il Mucchio o Rumore. Perché i Wolfmother sono una band vincitrice di Grammy Award (mica cazzi) che ha deciso di rilasciare in fridaunlò il suo ultimo (terzo) album. Ora, scavalcando beatamente tutti questi discorsi, sui perché e i percome, se andiamo al sodo della musica, possiamo dire che ‘New Crown’ è il disco più brutto della band australiana. Sembra una raccolta di outtake. A questo punto giustifichiamo pure questa generosità improvvisa, e capiamo la vicinanza sospetta con il disco solista di Andrew Stockdale. Le coordinate in cui si muove sono le solite marchiate seventies, pezzi come ‘Heavy Weight’ e ‘Tall Ships’ sono copie carbone dei pezzi di (rispettivamente) Black Sabbath e Led Zeppelin, ‘I Ain’t Got No’ riprende le ritmiche dei conterranei Ac/Dc, ‘Feelings’ si sposta su territori proto-punk, riproduzioni fedeli all’originale, come le collezioni di monete che si trovano in edicola. Una sequenza di brani di seconda fascia che imitano la registrazione sporca degli anni della zampa d’elefante e che mancano di piglio autentico. Nonostante questo, onore alla correttezza dei tre canguri che non hanno preteso soldi per questo disco.
(Flavio Ignelzi)
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