Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Salad Days Magazine | November 25, 2024

Scroll to top

Top

One Comment

Dugout ‘Where There Used To Be Meaning’

Dugout ‘Where There Used To Be Meaning’
Salad Days

Review Overview

7
7
7

Rating

DUGOUT
‘Where There Used To Be Meaning’–LP
(Painted Ox Records)
7/10


Da fan del pop-punk quale sono, l’arrivo di sempre nuove proposte in questo ambito mi divide in due stati d’animo differenti, la speranza e il timore: la speranza per la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo e memorabile, e il timore di trovarmi davanti alla solita pappa trita e ritrita. I Dugout riescono ad posizionarsi a metà di questo mio essere, offrendo un otto pezzi di poco meno di mezz’ora intitolato ‘Where There Used To Be Meaning’, che va a seguire un paio di EP usciti nel biennio 2011-2012. Dicevo, con questo lavoro i Dugout si posizionano nel mezzo, con riff che non brillano certo per originalità (innovare un genere come il pop-punk non è certo facile), ma che comunque danno il loro spunto per pezzi che riescono a sollevarsi dalla media: ad un’intro alla Blink 182 di un decennio fa, seguono ‘Sudden Death In Pennsylvania’, traccia energica e melodica adatta a trascinare l’album e ‘100 Proof’ dove anche qui si sente un accenno di somiglianza nel cantato con Tom dei Blink (più avanti anche con Ciccio Mike). Non sto parlando di un rip-off, ma comunque si nota una grande influenza. Ci sono, come da copione, pezzi più ragionati (‘Shame’ e ‘Jamie’) e la bella ballatona acustica ‘Alone In Company Of Others’, terminando con due pezzi che risollevano il morale con qualche spinta in più. E tutto si chiude come un cerchio nel mare sterminato del pop-punk.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi)

Comments

Submit a Comment