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Salad Days Magazine | November 25, 2024

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Burning Full Throttle ‘No Man’s Land’

Burning Full Throttle ‘No Man’s Land’
Salad Days

Review Overview

7
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Rating

BURNING FULL THROTTLE
‘No Man’s Land’-CD
(Autoprodotto)
7/10


Atmosfere da Hot-Rod alcolico made in USA accompagnano l’ascolto di questo ‘No Man’s Land’, disco d’esordio di una stoner rock band che proviene invece dal vecchio continente, precisamente dalla capitale ungherese Budapest. Questo album, interamente autoprodotto dalla band, è composto da otto brani di stoner rock’n’roll dove le influenze del desert sound americano degli anni’90 sono ben combinate con elementi rock’n’roll ed heavy più classici. Evidente è il richiamo a band della vecchia guardia come Motorhead ed Mc5: i suoni del primo heavy rock’n’roll si legano in questo disco ad una spinta ritmica marcata dagli ossessivi giri di chitarra (cosa che accade nella quasi totalità dei brani), scelta stilistica che avvicina il suono dei Burning Full Throttle ad approcci compositivi cari a molte band californiane dell’ondata Skate Stoner, riportando alla memoria soprattutto dischi come ‘King Of The Road’ o ‘In Search of…’ degli statunitensi Fu Manchu. Non sarà un caso che i nostri BFT definiscano il loro sound come “Drive Rock” (avvicinandosi così ad estetica molto cara al gruppo di Scott Hill) ponendo l’accento su una proposta musicale che ben si lega a tutto ciò che è idea di movimento, viaggio, velocità. Sono infatti questi i caratteri che emergono chiari da brani come ‘The Flight’, ‘No Sleep Till Mexico’ e la title track ‘No Man’s Land’. Come spesso accade a tante stoner rock band, ai Burning Full Throttle non guasterebbe una maggiore originalità nella composizione dei brani. Il disco scorre però bello liscio, le idee ci sono, le canzoni pure.
(Diego Pani)

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