Western Sand ‘Western Sand’
Review Overview
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6WESTERN SAND
‘Western Sand’-EP
(Self Released)
6/10
L’hard-rock dei Western Sand (qui al loro debutto con un mini di quattro pezzi) è grintoso ma acerbo, gagliardo ma impersonale. Il quartetto britannico prende spunto dai monumenti degli anni settanta, rimodernando con chitarre piene e potenti stilemi di Led Zeppelin e Thin Lizzy, senza tralasciare un certo retrogusto sudista à la Lynyrd Skynyrd con qualche posa da vecchio cowboy disilluso (soprattutto la maschia ‘Broken Bones’). Il resto si dibatte tra luoghi comuni che devono molto a Zakk Wylde (‘A Place I Call Home’) e qualche rimando ai Cult del periodo ‘Sonic Temple’ (‘Take It Away’, ‘Welcome To The Badlands’), senza l’ugola tagliente di Astbury, beninteso, o qualche creazione strumentale che valga la pena di ricordare. Se la mancanza di originalità è la caratteristica più evidente, è anche vero che la giovane band del Regno Unito sembra possedere le competenze per migliorare il songwriting, per renderlo distintivo e per farsi notare all’interno di un indirizzo musicale fin troppo tradizionale. Dobbiamo attendere un lavoro più corposo, comunque, prima di sbilanciarci. Per adesso ci limitiamo ad assegnare una sufficienza d’incoraggiamento e niente più.
(Flavio Ignelzi)
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