Review update
MESHUGGAH
‘Koloss’-CD
(Nuclear Blast)
3,5/5
Parlar male dei Meshuggah è impossibile. Ok, ne sono consapevole. Ma almeno posso affermare che l’ultimo ‘Koloss’ non mi ha sbalordito come mi aspettavo? Cioè, si tratta pur sempre di una questione di lana caprina: altre band (la maggior parte del panorama death mondiale, ma anche metal in senso più generale, e perfino rock in accezione cosmica) se li sognano album a questi livelli. Tecnica sopraffina, intuizioni accecanti, architetture sonore sbalorditive, prospettive progressive, sviluppi contagiosi. Il problema, semmai ce ne fosse uno, è sempre che il seguito di un capolavoro come il precedente ‘ObZen’ (inchino) genera attese, speranze, ansie e delusioni. E i quattro anni di attesa non hanno fatto altro che amplificare tutto questo. Ora, però, non fraintendete le mie parole e soprattutto i miei numeri: 3,5 su 5 è calibrato sulla “scala Meshuggah”; cioè un 3,5 affibbiato all’ensemble svedese rappresenta una quota che altri gruppi non solo non raggiungono oggi, ma che non saranno in grado di raggiungere mai, nel corso della loro intera (misera, a confronto) carriera. Così come non potranno mai comporre sinfonie sublimi e crudeli come ‘The Demon’s Name Is Surveillance’ o ‘Demiurge’. I Meshuggah sono oltre.
(Flavio Ignelzi)
POST
‘Fakes From Another Place’-CD
(La Voce Del Gregge/New Model Label)
4/5
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