Malazeta interview
MALAZETA INTERVIEW
Il read’n’roll dei Malazeta è una di quelle forme musicali che incanta per il perfetto incrocio di musica e parole: la forza delle liriche che si innesta nelle pieghe delle chitarre. Un post-rock coraggioso che ci invita a riflettere, senza strizzatine d’occhio alle facili soluzioni da classifica. Proviamo a scoprirne le origini (e molto altro) attraverso la voce della stessa band padovana.
SD: Salve ragazzi, benvenuti su Salad Days Magazine. Iniziamo da ‘Burattinai’, il vostro primo full-length. Come è nato?
M: L’album è ispirato al libro di Marcello Pamio “Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale”, dove abbiamo colto l’importanza di trasmettere alle persone ciò che normalmente non viene detto, anzi ciò che il più delle volte viene nascosto. L’idea di trarre i testi da un libro è ciò che più ci entusiasma e appassiona: anche il primo album “Dio era tra noi” è stato tratto dal libro di Primo Levi ‘Se Questo E’ Un Uomo’. Con la musica cerchiamo di avvicinare chi ascolta anche alla lettura, strumento sempre più dimenticato, almeno nel nostro Paese, perché troppo lento rispetto ai tempi ormai così veloci del comunicare.
SD: Cosa rappresenta la copertina?
M: Per la realizzazione della copertina, abbiamo provato varie soluzioni grafiche, poi su comune accordo abbiamo delegato Massimo Fenzi (batterista) perché pittore e scultore. Massimo ha pensato di proporre come soluzione il quadro surrealista al quale stava lavorando, quadro in cui i vari soggetti proposti lasciano libero spazio di immagine e di pensiero. In esso ci sono spunti e suggerimenti provocatori che vogliono far incuriosire chi li osserva, e nel ricercare il loro significato si possa ampliare la propria informazione.
SD: Parlateci del vostro rapporto con I Dischi Del Minollo, la vostra etichetta.
M: L’etichetta è stata una conoscenza importante perché ci ha dato la possibilit
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