Pretty Sick / Huerco S. @ Spazio Maiocchi per Slam Jam/Vans/Fuct, Milano – recap
Ennesimo centro pieno per Slam Jam, che per lanciare la collabo Vans/Fuct chiama allo spazio Maiocchi un paio di nomi “inediti” ma molto interessanti, straight out the US.
Si parte con i Pretty Sick di Sabrina Fuentes, si parte con il set “suonato per davvero” (per quelli che l’elettronica è fuffa, e sono ancora in tanti, purtroppo). Comunque. Da New York, sono un trio molto divertente che dimostra quanto il suono degli anni ’90… o per meglio dire quanto QUEL suono degli anni ’90, e sto parlando di grunge… insomma quanto Courtney Love sia diventata una colonna di riferimento per la nuova generazione “indie”… “alternative”… ma anche “new punk” (qualcono ha detto Scowl?). Ora. Penso che per gli Scowl aver sposato quelle sonorità venendo dall’estrema sinistra, venendo dall’hc… ecco: per me quel “matrimonio” è un vero e proprio “FIASCO”.
Nel caso dei Pretty Sick, che si muovono in territori più “morbidi”, devo dire che la formula funziona. La presenza è perfetta per l’occasione: chi arriva da NYC, con voce femminile, sembra tagliato su misura per indossare le scarpe frutto della collaborazione di cui sopra. “Natural born fighi”. 45 minuti di grunge annacquato che gasano la maggior parte del pubblico presente, per ovvi motivi MOLTO modaiolo… loro genuinamente impressionati dal numero di gente di fronte a cui suonano: pochi cazzi, bella situazione! Si passa poi al set suonato “per finta”, e quindi a Huerco S.
Per quelli che l’elettronica è fuffa, e sono ancora in tanti, sappiate che Huerco S. ha suonato (ed ovviamente c’ero??), giusto qualche giorno prima, nell’ambito di Inner Spaces, all’Auditorio San Fedele. Non sapete di cosa sto parlando? Tornate a leggervi Classic Rock, e lasciate a noi i vari Drew McDowall, Shackleton, Senni… all’Auditorio San Fedele Heurco S. ci ha fatto GODERE a base di IDM… at its best. Allo Spazio Maiocchi abbiamo “provato” il suo lato “festaiolo”. Per quel che mi riguarda: vince Inner Spaces… vince l’IDM… e perdono le chiavette. Detto questo. Dobbiamo essere realisti… dobbiamo essere cinici. Non possiamo pretendere che i 200/300 modaioli di cui sopra preferiscano un muro di suono senza ritmo… senza riferimenti… piuttosto che una playlist figa, ballabile… ma comunque “facile”… di Andrew Weatheral ne abbiamo avuto uno.
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