THE BOATSMEN ‘HARD LIVIN’’
Review Overview
7
7THE BOATSMEN
‘Hard Livin’’-LP
(Ghost Highway/Spaghetty Town)
7/10
Del famoso scandi-rock che ha infiammato la scena a cavallo del nuovo millennio è rimasta la memoria di una manciata di band di culto, dei dischi ancora oggi entusiasmanti e l’indubbio punto di riferimento per tutta una serie di band arrivate, per motivi anagrafici, immediatamente dopo quelle meravigliose annate. I Boatsmen da Örebro (Svezia) non sono certo dei novellini, essendo in circolazione ormai da dieci anni e con all’attivo quattro album e innumerevoli singoli, ed hanno appreso a pieno la lezione dei fratelli maggiori! In ‘Hard Livin’’ ritroviamo certamente tanto degli Hellacopters, dal gusto della melodia al tiro micidiale, ma anche una attitudine sfacciatamente rivolta verso il party ad oltranza (e in tutto questo c’è tanta scena UK seventies, scanzonata e alcolica, così come la melodia a presa rapida cara ai Ramones) che dà vita ad una manciata di brani festaioli e molto divertenti. Nei frangenti più diretti e violenti (cfr. ‘I Wanna Clone’) lo spettro dei Turbonegro appare in tutta la sua splendida decadenza ma, in generale, è il coefficiente “fun” e caciarone, e dando uno sguardo alle foto ed al “concept” generale della band è un aspetto che appare lampante, che la fa da padrona per tutta la durata dell’album: un aspetto che magari non renderà epocale l’ascolto di ‘Hard Livin’’ ma di certo ci troviamo di fronte ad un dischetto che ci regala una sicura e granitica gratificazione immediata.
(Davide Perletti)
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