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Salad Days Magazine | November 20, 2024

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STORMO ‘ENDOCANNIBALISMO’

STORMO ‘ENDOCANNIBALISMO’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

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STORMO
‘Endocannibalismo’-LP
(Prosthetic)
8/10


Sedici anni. Tant’è il tempo trascorso dalla prima volta che il quartetto di Feltre ha imbracciato gli strumenti assieme in una stanzetta. Una vita, pensata in anni musicali. Un percorso di rabbia, di concerti fiammanti ed abrasivi e un percorso di uscite votate all’evoluzione costante senza snaturare la propria essenza. Tredici anni da quando li ho incrociati nel mio percorso di vita musicale e personale, anni in cui è cresciuto un rapporto di amicizia e stima, che mi ha portato ad apprezzare la genuinità dei quattro, nonché a toccare con mano la loro geniale follia (vi ricordate del ‘3 Giorni Di Ere – 72H Non-Stop Release Party’ in cui hanno suonato 20 concerti in tre giorni in occasione dell’uscita del loro secondo album?). Un’intensità che permea le loro precedenti uscite ma anche una fitta attività live in giro per Italia ed Europa. ‘Endocannibalismo’ è il loro quarto album ed è a tutti gli effetti il disco della maturità, e si spera anche della definitiva consacrazione. Gli ingredienti ci sono tutti: via la {o} perché ormai sono cresciuti, la firma con la Prosthetic Records, la collaborazione con Giulio Favero (OvO, Zu) e Giovanni Versari (Muse, Raein, Verdena). Ma soprattutto la musica, perché in fondo siamo qui per questo. Il titolo può essere indicativo in un certo senso. L’endocannibalismo è la pratica di consumare parti di parenti morti in una manifestazione di lutto, per liberare l’anima del defunto. Una sorta di liberazione dalle precedenti incarnazioni. Quell’ibrido di Converge, Birds In Row e post hardcore scorre ancora nelle vene del quartetto, ma risorge in un suono più riflessivo, quasi contenuto ma non per questo meno tagliente. Anzi, questa volta non dipingono scenari lontani o viaggi in cui perdersi, qui c’è proprio un pugno ben assestato allo stomaco, di quelli che ti lasciano senza fiato. Hardcore, mathcore e noise si inseguono, si scontrano, si fondono. C’è un’urgenza che rispetto ai lavori precedenti si fa più insistente, quasi da “ora o mai più”. E a guadagnarci in tutto questo siamo noi ascoltatori di fronte alle ennesime perle regalate dagli Stormo: ‘Valichi, Oltre’, ‘Spire’, ‘Anabasi’, ‘Deserti’ e la conclusiva ‘Sopravvivenza e Forme’ sono esempi perfetti di questa nuova evoluzione musicale del gruppo, un suono cupo, potente e pesante come un macigno. Sperando che questo lavoro porti loro la definitiva consacrazione a livello internazionale, ‘Endocannibalismo’ è l’ennesimo tassello di un mosaico contorto, dove gli Stormo riescono a normalizzare la follia e regalarci l’ennesima ottima prova. Grazie fioi!
(Michael Simeon)

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