DEAF LINGO INTERVIEW
In occasione dell’uscita del loro secondo lavoro ‘Lingonberry’ abbiamo scambiato quattro chiacchiere coi milanesi Deaf Lingo. A tenerci compagnia in questo scambio il cantante chitarrista Sandro Specchia.
SD: Ciao ragazzi, grazie per prendervi un po’ di tempo a rispondere a queste domande! Innanzitutto vorreste presentarvi ai nostri lettori?
DL: Ciao belli! Siamo Deaf Lingo, ci dividiamo tra Milano e Monza. Siamo attivi dal 2015 e abbiamo pubblicato 2 EP e 2 dischi l’ultimo dei quali uscito per l’etichetta svedese Lovely Records nella primavera 2022.
SD: Il vostro secondo album ‘Lingonberry’ è ancora relativamente fresco di uscita. Volete raccontarci come è nato, le differenze rispetto alle produzioni precedenti e il riscontro avuto dopo l’uscita?
DF: ‘Lingonberry’ è stato registrato in pieno lockdown. Erano i primi mesi del 2020, avevamo dieci pezzi pronti ed eravamo sufficientemente preparati per entrare in studio. Salta tutto a causa del primo lockdown. Nel frattempo ci dimentichiamo come suonare. Passa l’estate, e iniziamo a rimetterci in pista provando per entrare nuovamente in studio. Boom, secondo lockdown. A quel punto con il morale sotto i piedi decidiamo di rimetterci in pista verso la fine dell’anno. Decidiamo nuovamente di prenotare lo studio per Marzo 2021. Questa volta, tra divieti e zone rosse riusciamo a presentarci e registrare il disco in meno di una settimana. Siamo molto soddisfatti di quello che è uscito fuori, per noi è stata la prima volta in un vero studio di registrazione, i vecchi lavori erano fatti in casa nelle cantine di amici.
SD: Una cosa che balza all’occhio è sicuramente il fatto che il disco è uscito per la svedese Lovely Records, una delle realtà più interessanti degli ultimi anni che ha pubblicato dischi notevoli. Come siete finiti nel loro radar?
DL: Dopo le registrazioni, con il master in mano, abbiamo iniziato a sentire diverse etichette italiane e internazionali. Kaj di Lovely Records ci ha risposto dicendosi interessato alla collaborazione. Dopo varie settimane di scambi mail arriviamo alla firma di un vero e proprio contratto.
SD: I singoli che hanno fatto da apripista al nuovo album hanno tutti una variante della copertina ufficiale come artwork. E’ una scelta dettata da un concept che permea il lavoro o è semplicemente un marketing super efficace?
DL: L’artwork di ‘Lingonberry’ è stato curato dal nostro chitarrista Yuri. La Lovely ci ha chiesto di trovare una variante per i diversi singoli che rimandasse all’artwork del disco stesso. Siamo contenti di cioè che è uscito fuori e non vediamo l’ora di avere il disco in mano. Per ora è in preorder sulla nostra pagina bandcamp.
SD: Il vostro sound è sicuramente indirizzato verso un ibrido tra garage rock e un certo indie che strizza l’occhio al punk, creando una miscela fresca e non banale. Quali sono le vostre influenze principali?
DL: Ascoltiamo punk da quando abbiamo 12 anni. I nostri ascolti vanno dal proto punk degli anni’70 alle band fuzz/garage-ish uscite nell’ultimo decennio. Ascoltiamo anche molto rock anni’70 e surf californiano. Di seguito una carrellata random di artisti che ci hanno tenuto incollato ai nostri lettori cd e successivamente ai lettori mp3. Pixies, Nirvana, Dinosaur Jr, NOFX, Weezer, Thin Lizzy, Dead Boys, Sex Pistols, Buzzcocks, Ramones, Dick Dale. Se vogliamo invece spostarci in tempi più recenti possiamo citare Mac Demarco, King Gizzard And The Lizard Wizard, Ty Segall, Jeff Rosenstock.
SD: La pandemia e il post covid hanno dato una botta senza eguali al panorama musicale underground e non e solo ora si riesce a vedere uno spiraglio di luce. Siete riusciti a promuovere degnamente questo nuovo lavoro o state aspettando di poter andare in tour?
DL: Come per le registrazioni, la pandemia ci ha messo il bastone tra le ruote, anche durante l’organizzazione del tour. Abbiamo ritrovato un “giro dei concerti” molto più rallentato ma sopratutto molti posti caposaldo della musica dal vivo hanno chiuso, sopratutto a Milano. Ciononostante, siamo riusciti a suonare abbastanza tra giugno e luglio. Abbiamo ritrovato realtà che dalla pandemia ne sono uscite più forti di prima: gli amici genovesi di Adescite, l’associazione Risuono di Lecco e i romagnoli dello Slack Attack. Sarebbe da fare una statua a tutti i volontari che si impegnano ogni anno per organizzare feste e festival in giro per l’Italia. Noi ne siamo profondamente grati ed è grazie a loro che la musica underground in Italia non è poi così messa tanto male.
SD: E ora il classico domandone: cosa state ascoltando in questi ultimi tempi? Ci sono artisti o dischi che vorreste consigliare ai nostri lettori?
DL: Risponderò alla tua domanda prendendo direttamente alcuni artisti dalla nostra playlist condivisa: Princess Chelsea, Tijuana Panthers, Wavves, Bee Bee Sea, Turnstile.
SD: Cosa possiamo aspettarci dal futuro dei Deaf Lingo? Quali sono i vostri piani?
DL: Vorremmo dare ancora molto dal vivo prima di fermarci a registrare il disco nuovo. Posso anticipare che probabilmente ci saranno cambi di formazione da settembre. Stiamo programmando un tour europeo per la prossima primavera, quindi restate sintonizzati!
SD: Ancora una volta, grazie per l’intervista. Volete aggiungere qualcosa?
DL: Grazie a voi ragazzi! Vi salutiamo lasciandovi i nostri contatti. Se chi legge vuole invitarci noi siamo sempre disponibili a fare festa: deaflingomusic@gmail.com Vi ricordiamo che ‘Lingonberry’ è in preorder su bandcamp, in due varianti bellissime Red e Green, per qualsiasi info contattateci su instagram bella li!
(Txt Michael Simeon x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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