Cibo interview
I Cibo ci parlano di ‘Muzik’: intervista in esclusiva per Salad Days Magazine. I Cibo sono tornati con un nuovo album diviso in due parti.
Il loro sound è lì, sempre presente, ma ci sono anche interessanti scelte che possiamo aspettarci solo da dei matti come loro. Li abbiamo intervistati in esclusiva per Salad Days Magazine.
SD: Come sono cambiati in Cibo in tutti questi anni? Che cosa propongono oggi, nel 2022, che non proponevano agli inizi della band?
C: I Cibo hanno sempre proposto fino ad oggi ciò che proponeva la formazione in ogni sua fase. Ciò che suoniamo è il risultato della nostra identità momentanea. Ogni brano che abbiamo pubblicato è figlio di un incastro tra le persone che lo hanno concepito, suonato e registrato.
SD: Avete pubblicato un album diviso in due parti. ‘Muzik’ infatti esce in due volumi. Come mai questa scelta? E che criterio avete seguito per la suddivisione?
C: Abbiamo fatto questa scelta per due ragioni: la prima è dovuta a un fatto molto pratico, ovvero i pezzi non erano tutti completamente registrati e mixati nello stesso momento, il secondo è che dal momento che la pandemia ha reso la gestione a cui eravamo abituati molto diversa, abbiamo scelto di pubblicare ugualmente la nostra musica attraverso i mezzi digitali. Chiaramente nel mondo del web una costanza nella presenza è necessaria ed efficace. Speriamo comunque in futuro di stampare questo disco in un formato fisico.
SD: Quali sono i brani che maggiormente rappresentano l’una e l’altra metà dell’album? Se doveste sceglierne solo due, quali sarebbero? E perchè?
C: Ciascuno di questi brani ci rappresenta. Ogni singola nota e testo sono assolutamente condivisi in modo orgoglioso da ciascuno dei componenti del gruppo. Pertanto pensiamo che il disco vada ascoltato nel suo complesso e non attraverso dei singoli. Parte uno e parte due sono chiaramente diverse ma fanno parte di un unicum che abbiamo composto e suonato insieme nel corso degli anni 2019, 2020 e 2021.
SD: Le grafiche sono molto curate. Come è stato sviluppato il progetto visuale legato a ‘Muzik’? Quanto è importante saper azzeccare la copertina per un album, nell’epoca della musica digitale?
C: Azzeccare per persone come noi è assolutamente indifferente. Ogni grafica è stata realizzata a sé su ogni lavoro da noi realizzato. Il fatto che tu dica che sono tutte valide ci fa molto piacere. Nel caso di questo ultimo lavoro abbiamo molto semplicemente fatto ascoltare, con i testi alla mano, alla nostra carissima amica Silvia Sicks che fa il grafico di mestiere e che è una persona che ci lega anche a una amica importantissima che ha partecipato alla storia del gruppo e così Lei ha disegnato qualcosa per ogni brano. Ciò è stato infine integrato in una unica tavola. Ovviamente una bella grafica può distinguere un lavoro da un altro nel mondo musicale e crediamo che la sinergia tra ascolto e visualizzazione sia molto importante. Detto questo la musica è sicuramente la parte preponderante.
SD: Torino ha sempre sfornato grandi band e album in ambito “heavy music”, in particolare hardcore. Quali sono le band torinesi attualmente in attività che vorreste suggerirci?
C: Attualmente ci sono sicuramente movimenti nella scena torinese ma se si vuole aggiornarsi in merito la cosa migliore è ascoltare Radio Bandito che propone tutta musica indipendente e underground di livello. Considerando però la musica come un libro che si può leggere sempre senza alcun limite temporale e quindi vivendo le band importanti che hanno caratterizzato Torino in passato e che ci hanno formato e dato ispirazione dobbiamo assolutamente citare Arturo, Crunch, Woptime, Confusione, Bellicosi. Ma anche altre band per noi fondamentali come i Cripple Bastards, i Lama Tematica e i Tons.
SD: Come nascono i vostri testi? Hanno sempre questa vena ironica, ma si lasciano esplorare in una moltitudine di significati per nulla scontati e spesso anche impegnati.
C: I testi come la musica sono nati in base alle situazioni del momento. Molti sono stati scritti da Salamander (il batterista), forse la maggior parte. Ma altri sono nati nel gruppo, altri sono stati scritti da singoli elementi sulla base della musica già stesa o anche senza musica e sono poi stati adattati. Ciò che lega ogni testo è l’idea di voler esprimere qualcosa e di farlo senza limiti imposti. L’ironia non è tutto nella produzione dei Cibo. Ci sono tanti altri aggettivi che potrebbero descrivere i vari testi.
SD: Come ha impattato la pandemia sulla vostra esistenza a livello collettivo, come band? Siete riusciti a mantenervi attivi oppure avete dovuto aspettare che si calmassero le acque? Avete acquisito nuove capacità come musicisti in questo periodo? C’è chi si è dedicato all’home recording, chi ha affinato il songwriting e chi ha scritto centinaia di canzoni, usando il tanto tempo a disposizione… e voi?
C: La pandemia ha sicuramente sconvolto le dinamiche a cui eravamo abituati. Ma non abbiamo mai fermato la produzione musicale che non è stata l’unica cosa possibile da mantenere, anche se con fatica, e così abbiamo continuato a produrre musica, a registrarla, a suonarla. Fino a quando abbiamo potuto finalmente quest’anno uscire con ‘Muzik 1/2′ e suonare nuovamente dal vivo.
SD: Quali sono le band italiane con le quali vi piacerebbe condividere il palco o un tour?
C: Per noi suonare dal vivo è un momento di condivisione, composto da tantissimi aspetti: la programmazione, l’accoglienza, il pubblico, la situazione rispetto alla compagnia con cui si passa il tempo. Per rispondere alla domanda a noi piace condividere il palco con le persone a noi affini e con cui passiamo del bel tempo insieme, al di là del genere musicale che si suona. E lo dimostrano le date fatte con gruppi assolutamente distanti dal nostro genere musicale. In questo senso diremmo: abbiamo voglia di condividere il palco con chiunque abbia la nostra stessa voglia di passare qualche bella ora insieme.
SD: Cosa succederà, ora che ‘Muzik’ è fuori?
C: Ora ‘Muzik’ è edito e ne siamo fieri, ciò che accadrà lo determineranno molti aspetti relativi alle nostre vite private come sempre. Ma sicuramente abbiamo voglia di suonarlo il più possibile in giro. Per proporlo come lo abbiamo proposto a noi stessi in questi anni in cui lo abbiamo scritto e registrato ovvero dal vivo. Come ogni prova eseguita tra di noi e come nei concerti eseguiti fin’ora in questo 2022.
(Txt Gab De La Vega x Salad Days Mag)
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