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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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Shackleton @ San Fedele per Inner Spaces 14/03/2022, Milano – recap

Shackleton @ San Fedele per Inner Spaces 14/03/2022, Milano – recap
Salad Days

Riprende con il botto Inner Spaces @ San Fedele.

Per chi non lo sapesse, Inner Spaces è la rassegna dei campioni della musica elettronica d’avanguardia mondiale, con la sua arena di riferimento a Milano, presso il teatro San Fedele. Volete i nomi? Gli Otolab sono dei “quasi” resident. Ci abbiamo visto di tutto e di più, da Vladislav Delay a Murcof, per intenderci. E come mai il meglio della musica elettronica intelligente mondiale da più di cinque anni fa la fila per suonare al San Fedele? Il motivo è semplice. L’idea è di misurarsi con l’IMPIANTO per eccellenza. L’evento di questa sera, “Shackleton vs Acusmonium”, porta al San Fedele il pubblico delle grandi occasioni. Riconosciamo un parterre di VIPs quasi (quasi) come i Casino Royale di ieri. Comunque: un sold out non scontato. Scrivere qualcosa riguardo a Shackleton senza cadere nella trappola del cognome (e quindi senza citare “esplorazione” o “Battiato”), è come giocare a Tabù. Torno a me stesso, e alla rece del numero 2 di Castel Sotterra. Se quell’etichetta, in questo momento, è l’entry point riguardo all’idea di post musica, o di musica post umana… con Don Antonio Pileggi che ci guida, e con i protagonisti di questa rassegna che suonano, siamo in territori molto fuori dal nostro mondo.

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Shackleton non si sottrae alla sfida, non si nasconde dietro ad una partitura semplice (e neanche media). E questo succede nonostante il pieno di cui sopra. In altre parole, non vuole piacere a nessuno. Buona parte del suo set è indescrivibile/inconfrontabile. Un’ora del genere si affronta solo se preparati: penso di essermi “salvato” grazie ai billions di miei ascolti, da ‘Scum’ dei Napalm Death a ‘Songs Of Milarepa’ della Radigue. No ascolti. No preparazione, inevitabile “sconfitta”: penso alla parola “noia”, ma anche peggio alla corazzata Potemkin. Io stesso faccio una grande fatica a seguire Shackleton quando manca il riferimento di un qualche “ritmo”, l’ancora di un qualche “battito”. Una bella sfida, quindi, per Shackleton: quella di rendere vivi i suoi percorsi apparentemente casuali attraverso l’IMPIANTO, attraverso l’Acusmonium. Vinta. Una bella sfida, quindi, anche per il pubblico del San Fedele: quella di capire i percorsi apparentemente casuali di cui sopra. Vinta? Usciamo: tutti presi bene. Vinta.

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(fmazza1972)

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