R.I.P. Mark Lanegan (1964-2022)
A voler solo tentare di ricostruire la storia del grunge si rischia la paralisi per eccesso di informazioni ma una cosa è certa, Mark Lanegan brilla nella descrizione di questo racconto…
Muore a 57 anni colui che pieno di buio porta luce all’interno di una città, Seattle, e di un genere, il grunge, che ancora era in via di sviluppo, con la sua prima band, gli Screaming Trees. Negli anni ottanta furono loro a preparare il terreno a quella che fu l’esplosione grunge e non degli anni novanta. Continua la sua carriera solista nel 1990, con l’album ‘Winding Sheet’. Tutta la sua storia musicale diventa cruda e determinante, tagliente e seminale per chiunque dopo di lui si sia aggirato nell’ambiente musicale underground. Lui e la sua voce baritona ed elegante sono una delle parti più comunicative della sua generazione. La sua musica vacilla tra sogno e depressione, colma di emozioni lente e profonde. Concede raramente della speranza nelle sue liriche ma quando lo fa tutto si illumina. Questo è quello che ci lascia uno degli artisti più intensi e significativi della storia della musica.
(Valentina Vagnoni)
‘Not feelin’ any pain/But I know that it’s real/Never see the color of the day/In the darkness I kneel/Prayin’ for sleep/Prayin’ that it will come easy/But there’s something else/I see it miles away’
Submit a Comment