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Salad Days Magazine | November 24, 2024

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Jeff Mills ‘Plays Metropolis’ – Circolo Magnolia, Milano – recap

Jeff Mills ‘Plays Metropolis’ – Circolo Magnolia, Milano – recap
Salad Days

Serata “luci/ombre” per la prima mondiale di Jeff Mills vs ‘Metropolis’, nella nuova versione 2021.

Non devo star qui a raccontare di (chi, dove, come, quando) cosa stiamo parlando. Invece mi interessa trasmettervi qualche (mia) sensazione, a mo’ di appunti:
- Poca gente. Non so se per motivi di distanziamento (ma non mi sembra).
- Non so se per paura, o per abitudine. Rispetto alla portata dell’evento, secondo me un peccato.
- Qualcuno avrà storto il naso, “vado a vedere Mills solo in versione dj, IO voglio BALLARE”. Legittimo pensiero, che condivido. Penso però che una situazione del genere fosse un perfetto modo per fruire dell’arte del techno god di Detroit, e di Fritz Lang, ovvio.
- File under: musica da ascolto, o cinema da ascolto. Quindi era richiesta la massima attenzione. Purtroppo il chiacchiericcio dei numerosi profani, nelle parti per così dire “soft”, è stato più fastidioso delle zanzare dell’Idroscalo.
- Potrebbe forse essere che non siamo pronti per tale “spessore”? Non lo so. So che Mills non fa sconti, nel bene e nel male. La versione che passa questa sera direi sia quella “original”, parliamo di 157 minuti (ci sono numerose edition più corte). Non una passeggiata nel parco, come direbbe il mio capo.
- La prima metà mi fa un po’ l’effetto della prima parte del tarantiniano ‘Once Upon The Time In Hollywood’: la quiete PRIMA della tempesta.
- Là il tutto si risolve, appunto, con la tempesta perfetta, i.e. il massacro finale degli hippies della Manson Family da parte di Pitt/Di Caprio.
- Qui la quiete è un po’ troppo lunga. Per godere della prima ora del film, e del relativo soundtrack, c’è poco da fare: bisogna essere degli amatori, non certo dei punk come il sottoscritto.
- Per fortuna la tempesta arriva anche nel film di Lang, e nello score di Mills, quando l’acqua inizia a salire minacciosa nel mondo “underground”, il “girone” che fa vivere i capitalisti “di sopra” (leggere la trama, anche su wiki, per capire di cosa sto parlando).
- Grande tensione, tutto in salendo: ma non è certo Di Caprio che arriva con il lanciafiamme.
- Concludendo, sarei poco onesto e molto intellettuale se non vi dicessi che ho fatto fatica a portare a termine questa prova.
- Col senno di poi. Fatica sì, ma per fortuna una sensazione molto simile all’arrivo della maratona (ne avete fatte? io qualcuna): distrutto, ma contento. Spaccato, ma libero.

Giudizio finale? Positivo. Per tutte le entità coinvolte, gli stakeholders. Conta l’aver fatto qualcosa “per pochi”. Forse meglio: l’aver fatto qualcosa di “esclusivo”. Conta l’averlo organizzato così “presto” (finche’ non l’ho visto, non ci credevo), e conta l’esserci stati.
(fmazza1972)

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